ARWords: Lezione 8 – Le Relazioni in Architettura
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La nuova serie di conferenze organizzata e discussa dal team di ARW.
Titolo della lezione: “Le Relazioni in Architettura”
Il workshop ricerca un Thelos relazionale nella definizione fondativa dell’architettura di fronte alla perdita di identità ed omologazione mediatica
Oggi si assiste a disidentificazione delle differenze – massimizzazione entropica- definizione di forme arbitrarie tra frammentarismo- decostruzione decorativa.
Gian Luigi Banfi nell’analisi strutturalista definisce le relazioni come qualitative individuando come nelle relazioni chimiche un fattore qualitativo generano un esito conformativo e non compositivo. Questo è il fondamento del progetto.
Enzo Paci sostiene che le relazioni posseggono una propria modalità, una forma strutturante dove gli oggetti agiscono gli uni sugli altri nello spazio. Definire nuove forme significa progettare nuove relazioni in una visione generativa che apre ad una possibilità infinita di esiti.
Il vincolo in architettura è il contesto, l’assenza della tabula rasa. L’identità architettonica si definisce a partire dalla verifica di un confronto con le condizioni spaziali in cui si colloca in una relazionalità non omologativa.
Mario Ceruti vede il vincolo come possibilità generativa e determinante. Vittorio Gregotti già negli anni Sessanta evidenziava come se l’ambiente è arbitrario nelle forme e relazioni spaziali, il costruito appare come un materiale operabile non indifferente.
La lettura dei segni costitutivi la materia paesaggistica ed urbana e la sua stratificazione diviene principio dell’atto progettuale, dove è la verità del caso specifico a porsi come fondazione del progetto.